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Cosa Prevede la legge

Con l’evoluzione delle tecnologie digitali, il legislatore italiano ha introdotto specifiche normative per contrastare i crimini informatici. Tra queste, spicca l’introduzione del reato di estorsione informatica, disciplinato dal terzo comma dell’articolo 629 del Codice Penale.

Estorsione informatica - Avvocato Penalista Milano - Avvocato Penalista Alessandro Salonia

Il Testo del Terzo Comma dell’Articolo 629 c.p.

Il terzo comma dell’articolo 629 del Codice Penale recita:

“Chiunque, mediante le condotte di cui agli articoli 615-ter, 617-quater, 617-sexies, 635-bis, 635-quater e 635-quinquies ovvero con la minaccia di compierle, costringe taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei a dodici anni e con la multa da euro 5.000 a euro 10.000.”

Questo comma introduce una fattispecie specifica di estorsione legata all’uso di strumenti informatici, riconoscendo la crescente minaccia rappresentata dai crimini digitali.

Le Condotte Rilevanti

Le condotte menzionate nel terzo comma dell’articolo 629 c.p. includono:

  • Accesso abusivo a un sistema informatico o telematico (art. 615-ter c.p.): l’introduzione non autorizzata in sistemi protetti.
  • Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-quater c.p.): l’intercettazione o l’interruzione non autorizzata di comunicazioni digitali.
  • Falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-sexies c.p.): la manipolazione fraudolenta di comunicazioni digitali.
  • Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (art. 635-bis c.p.): la distruzione o l’alterazione di dati o programmi.
  • Danneggiamento di sistemi informatici o telematici (art. 635-quater c.p.): la compromissione del funzionamento di sistemi informatici.
  • Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità (art. 635-quinquies c.p.): l’attacco a sistemi di rilevanza pubblica.

La minaccia o l’attuazione di queste condotte, finalizzate a costringere qualcuno a compiere o omettere un’azione, configurano il reato di estorsione informatica.

Le Pene Previste – Avvocato Penalista Milano

Il legislatore ha previsto sanzioni severe per l’estorsione informatica:

  • Reclusione da sei a dodici anni.
  • Multa da 5.000 a 10.000 euro.

In presenza di circostanze aggravanti, come l’uso di armi o la partecipazione di più persone, le pene possono essere aumentate, arrivando fino a ventidue anni di reclusione e 18.000 euro di multa.

Come Difendersi dall’Estorsione Informatica

Per proteggersi da questo reato, è fondamentale:

  • Implementare misure di sicurezza informatica, come l’uso di antivirus aggiornati e firewall.
  • Eseguire backup regolari dei dati per prevenire perdite in caso di attacco.
  • Formare il personale sulle pratiche di sicurezza e sul riconoscimento di tentativi di phishing.
  • Non cedere alle richieste di riscatto e segnalare immediatamente l’accaduto alle autorità competenti.

In caso di sospetto o conferma di estorsione informatica, è consigliabile consultare un Avvocato Penalista, esperto in reati informatici, per ottenere assistenza legale specializzata.

Considerazioni – Avvocato Penalista Alessandro Salonia

L’introduzione del reato di estorsione informatica nel Codice Penale italiano rappresenta un passo significativo nella lotta contro i crimini digitali. È essenziale che individui e aziende adottino misure preventive e siano pronti a reagire tempestivamente in caso di minaccia.

Contatta lo Studio Legale dell’Avvocato Alessandro Salonia del Foro di Milano per una consulenza specializzata per affrontare efficacemente queste situazioni, garantendo una difesa solida e professionale.