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Art. 387-bis c.p. Violazione dei provvedimenti di allontanamento contro la violenza domestica

Violazione dei provvedimenti di allontanamento contro la violenza domestica

Introduzione – Avvocato Penalista Milano

L’articolo 387-bis del Codice Penale punisce chi viola i provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare o il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Questa norma è stata introdotta per garantire una maggiore tutela alle vittime di violenza domestica, prevenendo ulteriori episodi di maltrattamenti, stalking o aggressioni.

In questo articolo analizzeremo in dettaglio la disciplina dell’art. 387-bis c.p., le pene previste e le possibili conseguenze per chi commette questa violazione.

Divieto di avvicinamento- Avvocato Penalista Milano - Avvocato Penalista Alessandro Salonia

Cosa prevede l’art. 387-bis c.p.

L’art. 387-bis del Codice Penale stabilisce che:

“Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, violando un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare o il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, adottato ai sensi degli articoli 282-bis e 282-ter del codice di procedura penale, si avvicina ai luoghi frequentati dalla persona offesa è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.”

Questa disposizione punisce chi, nonostante un ordine restrittivo emesso dall’autorità giudiziaria, si avvicina alla persona offesa o ai luoghi da essa frequentati.

Chi può essere punito per il reato di violazione dei provvedimenti di allontanamento?

Il reato previsto dall’art. 387-bis c.p. può essere commesso da chiunque sia stato destinatario di un provvedimento di allontanamento dalla casa familiare o di un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

Si tratta di misure adottate dal giudice nei confronti di persone accusate di reati come:

  • Maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.)
  • Atti persecutori (stalking) (art. 612-bis c.p.)
  • Lesioni personali aggravate (art. 582 c.p., in combinato con l’art. 576 c.p.)

Se il soggetto sottoposto a tali misure viola il provvedimento, si configura il reato di cui all’art. 387-bis c.p., indipendentemente dal fatto che vi sia o meno un’ulteriore condotta violenta o minacciosa.

Le pene previste per il reato di violazione dei provvedimenti di allontanamento

L’articolo 387-bis c.p. prevede una pena detentiva da sei mesi a tre anni di reclusione.

Questa sanzione si applica salvo che il fatto non costituisca un reato più grave. Ad esempio, se l’autore della violazione commette anche atti persecutori o lesioni personali, potrà essere punito per tali reati con pene più severe.

Elemento soggettivo del reato

Il reato di cui all’art. 387-bis c.p. è doloso, il che significa che deve essere commesso con consapevolezza e volontà. Chi viola l’ordine restrittivo deve essere cosciente del divieto impostogli e agire intenzionalmente.

Non rilevano giustificazioni come la mancanza di intenzioni aggressive o l’invocazione di un incontro “casuale” con la vittima, se risulta evidente la volontà di avvicinarsi ai luoghi vietati.

Quando scatta l’arresto?

L’arresto in flagranza non è obbligatorio per il reato di cui all’art. 387-bis c.p., ma può essere disposto dalle forze dell’ordine in caso di necessità, specialmente se vi è pericolo per la vittima.

Inoltre, la violazione del divieto di avvicinamento può portare il giudice a inasprire la misura cautelare, disponendo, ad esempio, la custodia cautelare in carcere.

Come difendersi in caso di accusa per violazione dei provvedimenti di allontanamento?

Se si è accusati di aver violato un provvedimento restrittivo, è fondamentale rivolgersi a un avvocato penalista esperto, in grado di valutare la legittimità dell’accusa e di predisporre una difesa adeguata. Alcune strategie difensive possono includere:

  • Dimostrare l’assenza di dolo, ad esempio se l’incontro con la persona offesa è stato realmente fortuito.
  • Evidenziare eventuali vizi del provvedimento restrittivo, che potrebbero renderlo illegittimo.
  • Richiedere misure alternative o la revoca dell’ordine restrittivo, se le condizioni giuridiche lo permettono.

Considerazioni finali Avvocato penalista Alessandro Salonia

L’art. 387-bis c.p. è una norma fondamentale per la tutela delle vittime di violenza domestica e stalking. Tuttavia, chi viene accusato di questo reato ha diritto a una difesa adeguata, per evitare sanzioni sproporzionate o ingiuste.

Se hai bisogno di assistenza legale per un caso di violazione di un provvedimento di allontanamento, rivolgiti all’Avvocato Penalista Alessandro Salonia, esperto in diritto penale e con esperienza nella difesa in questi procedimenti.

Contatta lo Studio Legale dell’Avvocato Alessandro Salonia a Milano per una consulenza personalizzata.