Reato Associativo e traffico di stupefacenti
Principio di diritto
Reato Associativo e traffico di stupefacenti. La Corte di Cassazione ha chiarito che il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (art. 74 D.P.R. 309/90) richiede la prova di una struttura stabile, con una divisione dei ruoli tra i partecipanti. Non è sufficiente la mera reiterazione di episodi di spaccio per integrare l’associazione a delinquere.
La decisione sottolinea come un rapporto continuativo tra fornitori e spacciatori non sia automaticamente indice di un sodalizio criminoso, a meno che non vi sia un’organizzazione con scopi e modalità operative comuni.

Vicenda giudiziaria
La sentenza della Cassazione n. 47563/2024 riguarda due presunte associazioni criminali operanti nel traffico di droga a Messina.
- La prima sarebbe stata dedita allo spaccio al dettaglio
- La seconda come fornitore e come distributore
Gli imputati hanno contestato l’accusa di associazione a delinquere, sostenendo che le loro azioni rientrassero nel concorso di persone nello spaccio di droga (art. 73 D.P.R. 309/90).
Decisione della Cassazione
La Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello, disponendo un nuovo giudizio per valutare se le condotte contestate rientrino effettivamente nel reato associativo o nel concorso in spaccio.
Il giudice del rinvio dovrà verificare:
- Se gli imputati abbiano agito con la consapevolezza di far parte di un’organizzazione stabile.
- Se esista una struttura gerarchica e coordinata.
- Se l’attività di spaccio fosse condotta con un’organizzazione duratura e non occasionale.
Normativa di riferimento – Avvocato Penalista Milano
La sentenza analizza l’art. 74 D.P.R. 309/90, che disciplina l’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti:
- Comma 1: punisce con la reclusione da 10 a 20 anni chi organizza o partecipa a un’associazione dedita allo spaccio.
- Comma 6: prevede pene ridotte (3-6 anni) per associazioni di modesta entità.
Viene inoltre richiamato l’art. 73 D.P.R. 309/90, che distingue tra spaccio ordinario e ipotesi di lieve entità (comma 5).
Avvocato Penalista Milano
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