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Cybercrime

    le nuove norme introdotte dalla Legge 90/2024

    Introduzione alla riforma del cybercrime

    La Legge n. 90/2024 rappresenta un punto di svolta nella lotta al crimine informatico in Italia. Con l’inasprimento delle pene e l’introduzione di nuove fattispecie di reato, il legislatore ha risposto alla crescente minaccia rappresentata dal cybercrime, fenomeno in continua evoluzione grazie al progresso tecnologico e all’aumento delle transazioni digitali. La riforma ha interessato sia il codice penale sia quello di procedura penale, con un approccio che privilegia la prevenzione generale e l’efficacia repressiva.

    Cyber Crime - Avvocato Penalista Milano - Avvocato Penalista Alessandro Salonia

    Avvocato Penalista Alessandro Salonia – Modifiche al codice penale

    Accesso abusivo a sistemi informatici (art. 615-ter c.p.)

    Il reato di accesso abusivo a un sistema informatico è stato rivisto con un inasprimento delle pene:

    • Pena base aggravata a 2-10 anni di reclusione.
    • Nuove aggravanti per violenza, minaccia, possesso di armi o sottrazione di dati con mezzi informatici.
    • Per sistemi di particolare rilievo (es. militari o di sicurezza pubblica), la pena massima raggiunge i 12 anni.

    Detenzione o installazione di strumenti per accedere a sistemi informatici (art. 615-quater c.p.)

    • Il termine “profitto” è stato sostituito con “vantaggio”, ampliando il campo d’applicazione del reato anche a finalità non patrimoniali.
    • Aggravanti portano la pena a 3-8 anni di reclusione per sistemi di particolare importanza.

    Estorsione telematica (art. 629 c.p.)

    • È stata introdotta una nuova fattispecie specifica per l’estorsione attraverso mezzi informatici, con pene da 6 a 12 anni di reclusione (fino a 22 anni in caso di aggravanti) e multe fino a 10.000 euro.

    Danneggiamento di dati o sistemi informatici (artt. 635-ter e 635-quater c.p.)

    • La pena base è aumentata a 2-6 anni, mentre per aggravanti legate a soggetti pubblici o sistemi di interesse pubblico, la reclusione arriva fino a 8 anni.

    Introduzione di nuovi reati

    • Art. 635-quater.1 c.p.: punisce la detenzione e l’installazione di apparecchiature informatiche atte a danneggiare sistemi, con pene fino a 8 anni.
    • Art. 639-ter c.p.: prevede attenuanti per la collaborazione dell’agente con le autorità, incentivando il recupero dei proventi illeciti o l’acquisizione di prove.

    Avvocato Penalista Milano – Modifiche al codice di procedura penale

    Il legislatore ha esteso la competenza distrettuale a nuovi reati informatici (artt. 635-quater.1 e 635-quinquies c.p.) e ha inserito diversi delitti nel catalogo dell’art. 407 c.p.p., prolungando i termini delle indagini preliminari a 2 anni per i reati informatici che coinvolgono sistemi di interesse pubblico o strategico.

    Obiettivi della riforma

    L’inasprimento delle pene mira a rafforzare l’effetto deterrente contro i reati informatici. Tuttavia, per un contrasto efficace al cybercrime, sarà necessario affiancare a tali misure una maggiore attenzione alla prevenzione e al potenziamento del personale specializzato.

    Considerazioni dell’Avvocato Penalista Alessandro Salonia

    Lo Studio Legale dell’Avvocato penalista Alessandro Salonia offre assistenza qualificata in materia di reati informatici e può supportare privati e aziende nel fronteggiare le sfide poste dal cybercrime. Contattaci per una consulenza personalizzata.