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Screenshot messaggi WhatsApp sono utilizzabili come prova?

    Screenshot messaggi WhatsApp sono utilizzabili come prova?

    L’utilizzo degli screenshot di messaggi WhatsApp come prova nei procedimenti penali solleva questioni complesse dal punto di vista giuridico. Recenti pronunce della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione hanno chiarito i limiti e le condizioni per la loro validità.

    Screenshot messaggi WhatsApp sono utilizzabili come prova - Avvocato penalista Milano - Avvocato penalista Alessandro Salonia

    Lo Studio Legale Alessandro Salonia, avvocato penalista a Milano, illustra le regole e i rischi legati a queste prove digitali.

    Messaggi WhatsApp: corrispondenza o documento?

    La Corte Costituzionale ha ribadito che i messaggi inviati tramite applicazioni di messaggistica come WhatsApp rientrano nella categoria della corrispondenza, tutelata dall’articolo 15 della Costituzione italiana. Questa garanzia comprende:

    • Libertà e segretezza delle comunicazioni;
    • Protezione contro acquisizioni arbitrarie o non autorizzate.

    I messaggi conservano questa natura finché hanno un carattere di attualità. Quando perdono rilevanza o interesse attuale per i soggetti coinvolti, si trasformano in documenti storici, sottoposti a un regime giuridico meno rigoroso.

    Inutilizzabilità degli screenshot

    La Cassazione, con la sentenza n. 39548/2024, ha stabilito che gli screenshot acquisiti dalla polizia giudiziaria senza le formalità richieste, e in assenza di urgenza, non possono essere utilizzati come prova. La violazione si basa sulla mancata tutela:

    1. Della segretezza della corrispondenza, prevista dall’art. 15 Cost.;
    2. Del diritto alla riservatezza, riconosciuto anche dalla giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

    Quando gli screenshot sono inutilizzabili

    La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39548/2024, ha stabilito che gli screenshot acquisiti senza rispettare le procedure previste dal codice di procedura penale sono inutilizzabili.

    L’acquisizione secondo l’art. 254 c.p.p.

    Per garantire la legittimità dell’acquisizione:

    • È necessaria l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria mediante decreto di sequestro.
    • Si devono seguire forme specifiche, come la copia forense del contenuto del dispositivo, al fine di garantire la certezza dell’integrità e dell’autenticità dei dati.

    Violazioni principali:

    1. Mancanza di decreto di sequestro: Gli screenshot devono essere acquisiti con un provvedimento formale dell’autorità giudiziaria.
    2. Assenza di copia forense: È necessario garantire l’integrità dei dati attraverso procedure tecniche idonee.
    3. Violazione della segretezza: Gli screenshot, essendo corrispondenza, godono di una tutela speciale.

    Queste irregolarità rendono la prova non ammissibile, configurando una inutilizzabilità patologica.

    Indicazioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea

    La giurisprudenza europea rafforza la protezione dei dati personali, come chiarito nella causa C-548/21. La Corte di Giustizia UE ha stabilito che:

    • L’accesso ai dati contenuti in un dispositivo costituisce una grave ingerenza nei diritti fondamentali;
    • Tale accesso deve essere autorizzato preventivamente da un giudice, salvo casi di urgenza comprovata.

    Questo principio si applica anche agli screenshot di messaggi conservati sui dispositivi elettronici.

    Consulenza legale in materia di prove digitali – Avvocato Penalista Milano

    Lo Studio Legale Alessandro Salonia, avvocato penalista a Milano, è specializzato nella difesa in casi complessi che coinvolgono prove digitali. Offre assistenza per:

    • Verificare la legittimità delle prove raccolte;
    • Difendere i diritti dell’imputato in procedimenti penali;
    • Fornire consulenza in materia di privacy e protezione dei dati.

    Se sei coinvolto in un procedimento penale o hai dubbi sull’utilizzabilità delle prove digitali, contatta l’Avvocato Penalista Alessandro Salonia del Foro di Milano per una consulenza legale.