Cassazione n. 31190/2024
Principio di diritto: La sentenza della Cassazione n. 31190 del 2024 ha affrontato il tema dell’omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di alterazione da sostanze stupefacenti, chiarendo che l’esito positivo delle analisi sui campioni biologici (come l’analisi delle urine) non è di per sé sufficiente per dimostrare l’attualità dello stato di alterazione del conducente al momento del sinistro. È, infatti, necessario che siano riscontrati dati sintomatici, rilevati al momento del fatto, che confermino tale stato di alterazione.

La vicenda giudiziaria
Nel caso esaminato, l’imputata era stata ritenuta responsabile di omicidio stradale aggravato per guida sotto l’effetto di stupefacenti. La Corte di Appello di Napoli aveva condannato l’imputata, basandosi sui risultati delle analisi delle urine e del sangue effettuate dopo l’incidente. Tuttavia, la Cassazione ha annullato in parte la sentenza, osservando che tali accertamenti non bastavano per confermare l’effetto delle sostanze stupefacenti durante la guida.
La decisione della Cassazione
Secondo la Suprema Corte, l’accertamento positivo su campioni biologici necessita di ulteriori evidenze per dimostrare l’effettiva condizione di alterazione. In mancanza di sintomi comportamentali o evidenze concrete che confermino l’effetto di tali sostanze al momento della guida, non è possibile applicare l’aggravante prevista per l’omicidio stradale.
Commento dell’Avvocato Penalista Alessandro Saloniasugli articoli contestati
L’articolo di riferimento per la decisione è l’art. 589-bis del codice penale, che disciplina l’omicidio stradale. Tale norma prevede un’aggravante per chi, trovandosi in stato di alterazione psicofisica per uso di stupefacenti o sotto l’effetto dell’alcol, cagiona la morte di una persona. In tal caso, la pena può variare da 8 a 18 anni di reclusione, in base al grado di alterazione e all’entità delle conseguenze.
Tuttavia, per l’applicazione dell’aggravante, è necessario dimostrare l’attualità dello stato di alterazione, come ribadito nella sentenza n. 31190/2024.
Conclusione
La Cassazione ha dunque annullato parzialmente la sentenza della Corte d’Appello di Napoli, rinviando il caso a un’altra sezione della stessa Corte per una nuova valutazione della circostanza aggravante, in assenza di dati sintomatici dell’alterazione della conducente al momento del sinistro.
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