
Nel contesto dei reati legati alla detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, la normativa italiana prevede sanzioni severe. Tuttavia, non tutti i casi di detenzione di stupefacenti sono trattati allo stesso modo, e un’analisi approfondita delle circostanze può fare la differenza tra una condanna più grave e un’attenuazione della pena.
Uno degli aspetti fondamentali che può influenzare il giudizio è la quantità di droga detenuta. Ad esempio, come evidenziato in un recente caso di Cassazione, il possesso di 50 grammi di hashish, pur configurandosi come illecito, non è sufficiente a escludere l’ipotesi attenuata di lieve entità. Questo è particolarmente vero se non vi sono prove che dimostrino un coinvolgimento dell’imputato in un’organizzazione criminale o un’attività sistematica di spaccio.
La Corte di Cassazione ha chiarito che il solo dato quantitativo della droga non può essere l’unico criterio determinante per valutare la gravità della condotta. Piuttosto, è necessario esaminare altri fattori, come la presenza di strumenti per il confezionamento della sostanza in dosi, il numero di assuntori coinvolti e l’eventuale appartenenza dell’imputato a un gruppo organizzato.
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